La via e la mulattiera che giungono a Sambugo confluiscono sul piazzale della chiesa intitolata a Santa Teresa del Bambin Gesù, (m. 388 s.l.m.), sul cui fianco sinistro si apre un porticato che si rivela particolarmente utile in caso di maltempo.

Nei pressi della fontanella, sul muro di sostegno del piazzale, sono murate le lapidi commemorative in ricordo dei partigiani ventiquattrenni Antonio Zaghi e Osvaldo Moretti (Yoyo), morti nell’incendio appiccato per rappresaglia dalle truppe nazifasciste di occupazione il 27 marzo 1945.

Il gruppo di costruzioni presenti sull’incrocio stradale ospitava, fino a pochi decenni fa, una trattoria/osteria con posto telefonico pubblico e una rivendita di generi alimentari.
Dal piazzale della chiesa la vista panoramica consente di avvistare anche il monte di Portofino, mentre a monte del piazzale sono visibili le imponenti opere di terrazzamento del pendio ripido della montagna.
Un cartello (m. 394 s.l.m.) indica l’imbocco del sentiero per la Gava in via Antonio Zaghi, a sinistra, e la prosecuzione per monte Reixa, a destra. Prendendo quest’ultima direzione si ha la possibilità di transitare fra le case che mantengono le loro caratteristiche edilizie tipiche del genovesato rurale, con piccole corti, fienili e stalle, oggi adibiti ad altri usi, ma con permanenti segni delle quotidiane attività agricole (legna tagliata, prodotti messi ad essiccare, animali da cortile vaganti).
Appena fuori dalle case si passa in mezzo a muretti a secco e al primo bivio (m. 426 s.l.m.) seguendo non il sentiero con segnavia a sinistra ma il sentiero senza segnavia a destra si entra nel prato per salire (sempre a destra su traccia) alle rocce sommitali di cima Castello (m. 435 s.l.m.), il cui toponimo fa supporre la presenza di un perduto antico insediamento difensivo.
Per avere una visione d’insieme delle caratteristiche urbanistiche e paesistiche di Sambuco e per apprezzarne le caratteristiche di “villaggio alpino” è consigliato, dal bivio precedente, seguire invece il segnavia e salire almeno fino a quota m. 450 s.l.m. ad un pianoro, prima dell’inizio dei tornanti che, fiancheggiando Bellabocca, salgono verso Bric Malanotte.

Ritornati sul piazzale della chiesa si può scegliere di scendere lungo il percorso fatto in salita oppure di seguire interamente via Osvaldo Moretti.
Nel piazzale, sulla sinistra, sorge il laboratorio di produzione della Pasticceria di Sambuco dal quale sono sfornati i ben conosciuti prodotti delle ricette della tradizione dolciaria ligure, presenti in diversi esercizi commerciali del ponente genovese e non solo.

La strada asfaltata, tutta in discesa, alterna tratti a libera visuale con tratti alberati e lascia la valle del rio Gava per travalicare nella valle del rio Secco.
Quando, a circa metà percorso, la strada esce dal bosco, offre a sinistra panorami arditi sul versante accidentato e sulla cresta di Bric Castelnegro (m. 457sl.m.) e, a destra, sulla parte bassa di Rio Gava con i Bruxinetti, via Sambuco e casa Campo Mattia, sovrastata da una immensa radura prativa ben distinguibile persino da Pegli e Prà.
Al termine della discesa (circa 4 km.) si incrocia a destra, in sponda del Cerusa, la via asfaltata proveniente dai Bruxinetti, che può rappresentare una variante di percorso per chi, transitando sull’antica mulattiera, volesse osservare la stazione inferiore della teleferica senza scendere a Fabbriche.
Si oltrepassa il ponte, da cui si osserva una diga di deflusso verso il beo che a valle fiancheggia via Bruxinetti (come è descritto nella parte iniziale dell’itinerario) e si prosegue in salita fino a sboccare in via Fiorino.
Qui, presso la fermata AMT Fiorino 4, ha termine l’escursione, non prima però di aver osservato ciò che resta della stazione di arrivo della teleferica ad acqua.
Fabbriche – Sambuco è un percorso suggerito in tutte le stagioni: in primavera offre caleidoscopiche fioriture e colorati voli di farfalle, in estate ombreggiate camminate e avvistamenti faunistici, in autunno magnifici fogliaggi e frutti di bosco, in inverno innevamenti fiabeschi.
Ricca è la presenza faunistica di piccoli mammiferi, uccelli e rettili fra i quali ultimi occorre ricordare la vipera che nei terreni assolati trova il suo habitat ideale ma che, se non disturbata, non costituisce pericolo per l’uomo.
Nei giorni feriali è in funzione il servizio Taxibus senza necessità di prenotazione con partenze da Sambuco alle ore 07,00 – 12,30 – 14,45 – 18,30 (orario invernale).
