Itinerari escursionistici – UNA VALLATA ALPINA ALLE SPALLE DI GENOVA – Da Fabbriche a Sambugo

Il percorso di cui oarleremo si sviluppa integralmente sul tracciato FIE per il monte Reixa:

segnavia         – quadrato vuoto rosso

lunghezza       – km. 4 circa

tempo              – ore 2

dislivello          – m. + 337

difficoltà          – escursionistica/turistica.

Chi utilizza il bus AMT con la linea 97-97/, deve scendere a Fabbriche (m. 113 s. l. m.) nella piazza della chiesa alla fermata Fiorino 1 e procedere verso Fiorino. Poche decine di metri dopo si imbocca a sinistra, in leggera discesa, via Brusinetti (o meglio Bruxinetti nella parlata locale) che per secoli è stata l’unica via di accesso a Sambuco, alla Gava e al Fajallo. La via costeggia, in piano, una roggia (beo o bedale o gora) di cui si può ancora osservare la chiusa che distribuiva l’acqua come forza motrice agli opifici a valle; più oltre, ai bordi del canale, si possono notare le lastre levigate utilizzate un tempo come lavatoi pubblici. Da alcuni anni, a cavallo della roggia, è stata installata una turbina idraulica per la produzione di energia elettrica e, passando sotto l’imponente ponte autostradale, si nota ai piedi dei piloni il cippo commemorativo di una vittima del lavoro deceduta durante la fase di costruzione.

La via svolta a sinistra, allontanandosi dal bedale, attraversando il letto del torrente Cerusa su un ponticello pedonale oltre il quale, dopo l’edicola votiva (m. 119) sulla riva orografica destra, inizia una mulattiera mattonata che attraversa, in salita con brevi svolte, una zona boscata fino ad intersecare la strada asfaltata che si percorre svoltando a sinistra in salita fino a giungere al nucleo rurale intensamente abitato dei Bruxinetti (m. 150) da dove si imbocca via Sambugo.

Guidati dal segnavia si prosegue, sempre su asfalto, con vista panoramica sulla valle e sul rio Gava in basso a destra mentre, in alto, di fronte alla direzione di marcia, appare la chiesetta con il campanile a cuspide acuta di tipo alpino. A sinistra la via è sovrastata dal bric Rocche del Gatto.

Superata casa Campo Mattia (223 m.), caratteristica casa rurale isolata tra prati, frutteti, campi e boschi generalmente a castagno, a sinistra si intercettano una sterrata e una parete rocciosa di serpentino scuro: qui è possibile rinvenire abbondanti spalmature friabili di amianto fibroso di colore bianco-argenteo.

Dopo aver oltrepassato un crocefisso (232 m.) si giunge ad uno slargo ombroso dove è consigliabile fare una sosta per riposare e per osservare il paesaggio. La strada che avrebbe dovuto proseguire per Sambuco termina qui, opera incompiuta, che non riesce a raggiungere le case poste a poche centinaia di metri sulla riva opposta. Da ora in avanti si troverà l’ambiente così come è stato trasformato e mantenuto nei secoli dall’uomo della montagna: si riesce quindi a comprendere come fosse la mulattiera che da Fabbriche raggiungeva Sambugo per arrivare al Fajallo e alla valle dell’Orba, sede plurisecolare di interscambio intenso di merci e manufatti.

Dalla sponda orografica destra del rio Gava si passa così a quella sinistra, percorrendo uno stretto e suggestivo ponte in muratura (250 m.) costruito nel punto più stretto della valle e appoggiato a due levigatissime rocce. La larghezza del calpestio e l’altezza limitata dei parapetti erano calcolate per consentire l’agevole transito di un mulo con il basto. A sinistra, verso monte, poco prima che il rio passi sotto il ponte, si possono osservare interessanti erosioni nel suo letto: nel corso dei millenni l’acqua impetuosa ha trasportato ciottoli e pietre che con il loro moto rotatorio hanno scavato buche nella roccia, chiamate “marmitte dei giganti”.

Attraversato il ponte inizia la salita lungo la splendida mulattiera mattonata che, fra boschi e prati, compie alcune strette svolte per guadagnare quota. Dopo un tratto affiancato da prati sfalciati e orti curati si attraversa un’area in fase di abbandono, pertanto invasa dalla vegetazione cespugliosa pioniera; unico segno di attività umana sono alcune arnie accudite da un apicoltore.

Purtroppo anche la mattonata, che non gode più di alcuna manutenzione, ha subito l’oltraggio di eventi alluvionali e franosi che ne hanno sconvolto il tracciato per alcune decine di metri, senza pregiudicarne, per fortuna, il transito. Poi, man mano che ci si avvicina alla meta, i prati appaiono più curati e, a lato del cammino, si incontrano ancora orti delimitati, piccoli campi coltivati in genere a patate e qualche recinto con ovini o equini.

Ormai vicini al nucleo abitato, si incrociano tratti asfaltati e alcune stradine interpoderali che conducono a recenti nuovi edifici abitativi. Ora il percorso sale decisamente, fino a sbucare nel piano, trovandosi a fianco di via Osvaldo Moretti che proviene da Fabbriche con un tortuoso e ardito percorso, sostitutivo dell’incompiuta via Sambuco che si è appena percorsa. Qui, sul lato a valle, è da osservare il possente traliccio a portale in acciaio che sosteneva i cavi portanti della teleferica con stazione inferiore, ancora oggi visibile, sulla strada Fabbriche – Fiorino, presso la fermata AMT.

Il sistema di funzionamento della teleferica era ingegnosissimo ed ecologico. Poiché a Sambuco non giungeva l’energia elettrica la teleferica era priva di motore e funzionava per gravità con il carrello più pesante in discesa che traeva quello più leggero in salita con un moto alternato di su e giù. Quando, invece, da valle occorreva far salire il carrello mentre a monte non era disponibile un carico più pesante, si riempiva d’acqua (risorsa naturale che a Sambuco non manca mai) un apposito serbatoio posto sotto il pianale che in quel momento si trovava alla stazione superiore. Una volta giunto a valle il serbatoio veniva svuotato ed il carrello alleggerito era pronto per il viaggio di risalita. La teleferica non è più in funzione da quando Sambugo è stata raggiunta dalla strada carrozzabile e i cavi sono stati eliminati.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...