Limbania, una beata medievale

Si è quasi persa la memoria di questa Beata un tempo molto nota nella nostra città. Il 17 Ottobre Chi era la Beata Limbania? Era una giovane cipriota che visse a cavallo del 1200. Non desiderava sposarsi e quando la famiglia combinò il suo matrimonio, fuggì con la nutrice ed il suo educatore. La nutrice si accordò con il capitano di una nave genovese per il trasporto nella città di Genova, ma il capitano salpò senza imbarcarla. La nave non riuscì ad abbandonare il porto finchè il capitano non decise di ritornare a prenderla nel bosco ove si era rifugiata coi suoi accompagnatori. La trovò circondata da bestie feroci che erano molto mansuete con lei. I miracoli non terminarono qui. Raggiunta Genova la nave si  bloccò di fronte alla chiesa di San Tommaso e solo quando la giovane chiese di sbarcare, per chiedere di essere ammessa al convento benedettino annesso alla chiesa, la nave riprese a muoversi per consentirle di sbarcare. Le suore accolsero volentieri Limbania e la giovane visse in convento fino alla morte distinguendosi per la devozione e le penitenze a cui si sottopose. Visse in una buca che si era scavata sotto il pavimento della cucina e mortificò il copro dilaniandolo con un pettine da tessitore. Morì i n ginocchio pregando e dopo la sua morte luce e profumo riempirono la sua buca. Molti prodigi e miracoli seguirono la sua morte ma per la canonizzazione si dovette attendere il 1344. Pochi anni dopo Campofregoso conquistò Cipro.

Si ignora quando fu costruita la chiesetta di Voltri dove, tuttora, il ricordo della Beata è mantenuto dalla Confraternita, che tiene aperta la chiesina a lei dedicata, ma il culto per molti secoli ebbe il suo epicentro a San Tommaso, dove si trovava la tomba della beata. Questa chiesa fu demolita nel 1884. Annessi alla chiesa di San Tommaso ed a quella di Voltri c’erano due ospizi che accoglievano i pellegrini. Proprio ai pellegrini ed ai mulattieri e carrettieri si deve la diffusione del culto nel Basso Piemonte. Qui la Beata considerata a Genova ed a Voltri protettrice dei marinai e dei pescatori, è nota piuttosto come protettrice dei mulattieri e dei pellegrini.

Secondo la tradizione il capo della Beata venne staccato dal suo corpo fin da XIII secolo per consentire di esporlo alla devozione dei fedeli superando l’impaccio del permesso dei superiori, necessario per accedere ai locali ove era collocata la tomba. Così nel 1296, quando un gruppo di fedeli chiese di poterla toccare avvenne il miracolo che diede origine alla festa principale della Beata, il capo si sollevò dalle mani del sacerdote che lo stava portando ai fedeli dubitando in cuor suo della correttezza di una devozione indirizzata ad una donna non canonizzata, e tornò sull’altare. Da allora nella chiesa di San Tommaso vennero dedicata a Limbania splendidi festeggiamenti nella ricorrenza dell’evento miracoloso. C’era una processione di una Confraternita  anche femminile. Demolita la chiesa di San Tommaso è rimasta a Genova la chiesina di Voltri. Fino a qualche anno fa veniva portato in processione il capo della Beata custodito in una teca d’argento. Le suore agostiniane già assegnatarie del convento di San Tommaso ed oggi con sede nel monastero di Santa Chiara e San Sebastiano in via Capo Santa Chiara, vicino a Corso Italia, lo concedevano in occasione della festa di settembre. Questa tradizione si è persa.

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(Articolo a cura di Daniela Mancini, anno 2004)

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